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TORINO-REAL MADRID. BATTE ANCORA IL CUORE GRANATA

TORINO-REAL MADRID. BATTE ANCORA IL CUORE GRANATA

Semi Finale di ritorno di Coppa Uefa 1991-1992

Torino 15 aprile 1992

Risultato finale 2-0 (Andata 1-2)

Quando il Toro gioca, con lei giocano le sue tradizioni, la sua storia, il suo spirito. Perché quella maglia è intrisa di un sentimento che la riporta agli anni che furono. Ai fasti degli invincibili, alle tragedie che li resero immortali, ai giocatori fantasiosi, alla grinta dei suoi mediani.

E soprattutto ad un cuore che batte sempre. Indomito. Irrefrenabile. Come se uno spirito pervadesse chi veste quella maglia e gli facesse sentire un orgoglio inestinguibile. Senza tregua. Senza pace.

Quel 15 aprile la squadra è guidata da un condottiero, Emiliano Mondonico, che quello spirito lo vive come fuoco che arde. E che lo riconsegna alla squadra sotto forma di grinta e aggressività.

Con due cagnacci in difesa, Annoni e Bruno. Con un centrocampo tecnico, Scifo e Martin Vasquez. Con la saettante fantasia di Lentini. E in ultimo la personalità e l’intelligenza calcistica di Casagrande.

E a soffiare sulle motivazioni ci sono 60000 persone che rivedono i fasti dei tempi d’oro. Perché davanti al Toro c’è il blasone del Real Madrid. Con i suoi titoli e la sua storia. Ma questo invece di spaventare i giocatori granata, li fortifica.

2-1 per il Real è stato il punteggio dell’andata. E già nei primi minuti il Toro segna. Su un autogol di Rocha, intimorito dalla presenza minacciosa di Casagrande, sul cross del funambolico Lentini.

E così la partita si pone subito sui binari preferito da Mondonico. Squadra compatta a difendere il risultato e ripartenze veloci, approfittando di un centrocampo tecnico e intraprendente. Ed è proprio così che all’80’, dopo un fraseggio stretto, il solito imprendibile Lentini si invola e mette in mezzo una palla che l’ineffabile Fusi spinge in rete.

2-0 il risultato. Il Toro è in finale. Contro l’Ajax. A sfidare un’altra blasonata. Senza timore. Senza paura.

Da quei giorni dell’esaltante Coppa Uefa, il cuore granata non ha mai più battuto con la stessa intensità. Aspettando forse che quello spirito che alberga dentro quella maglia torni nuovamente a palesarsi.