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LA RADIOLINA

LA RADIOLINA

Quando ero bambino la domenica andavo a messa così poi potevo giocare a pallone nella piazzetta antistante alla chiesa. Poi tornavo a mezzogiorno a casa, ché la domenica era la giornata consacrata al sugo di carne.

Si mangiavano le “stecche” di cavallino, così tenere da sciogliersi in bocca, e mamma mi faceva le patatine fritte ad accompagnare.

Dopo mangiato non mi era permesso andare in cortile per giocare perché era controra e la domenica la gente deve riposare.

Allora mi adagiavo su una poltrona del sacro soggiorno di mamma, stando attento a non scapicollare ché ci aveva messo la cera, e prendevo la mia radiolina. Me la avevano regalata per la comunione.

Una di quelle portatili con l’antennina che dovevi tirar su, che quando la stazione “non prendeva” provavi a collocare in ogni dove. Delle volte mamma mi ritrovava sotto il letto alla ricerca della giusta sintonizzazione.

Quindi, la portavo su Am e alle 14.30 partiva “Tutto il calcio minuto per minuto”. Dirigeva l’orchestra Provenzali e sui campi principali c’erano Ameri e Ciotti, con il mitico Ezio Luzzi, corrispondente dalla Serie B, che lottava per la dignità dei cadetti e interveniva di prepotenza sulle partite delle big da uno stadio periferico di provincia.

Non esisteva il calcio in tv e tutto era affidato alla parola e al coro greco dello stadio che faceva da sfondo con il boato per un gol o i fischi contro l’arbitro.

Non erano gli occhi a percepire ma l’immaginazione a costruire trame di gioco con i colpi di testa di Hateley, le punizioni di Zico, i dribbling di Conti o i lanci di Platini.

E poi gli interventi per i gol dagli stadi, dove entrava prima il boato e tu lì in apprensione per scorgere un indizio su chi avesse segnato.

E la concitazione del radiocronista che descriveva con misurata foga l’azione per cercare di scavalcare l’urlo dello stadio in festa.

Il calcio allora era simile ad un buon romanzo con personaggi che compivano gesta che poi sarebbero state ridimensionate nelle immagini televisive della sera.

Questa è la storia della mia radiolina e di come la mia passione per il calcio sia avvampata. Calcio Graffiti