Lo vedevi entrare in campo col colletto alzato e il petto in fuori. Lo sguardo di chi non vuole essere contraddetto e disturbato. Sembrava schifare tutto e amare solo se stesso. Come se il mondo dipendesse da lui e gli altri dovessero chiedergli udienza per conferire con lui.
E in effetti la storia moderna dello United comincia con lui: Eric Cantona.
Da lì parte l’epopea dei ragazzi di Ferguson, da quel ragazzone francese che suscitava timore dal solo sguardo.
Tocco di palla eccezionale, testa alta e grande visione di gioco. Quasi un precursore di quello che verrà definito “centravanti tattico”. Ma soprattutto carisma a palate, capace come nessuno di trascinare con sé la squadra e con la squadra il pubblico che proverà per lui un amore sconfinato. L’amore che provi per le persone mai banali, che non si nascondono dietro le convenienze, che vivono la vita a pieno.
Anche quando si macchierà della colpa di aver colpito con un calcio volante un tifoso del Crystal Palace. Anche in quel caso mostra la sua autenticità e come suo costume affronta sprezzante i giornalisti dicendo: “Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che verranno gettate in mare delle sardine”
Ne son passati di campioni dall’Old Trafford ma uno solo rimarrà “The King” e il suo nome è Eric Cantona. Calcio Graffiti
Record: Presenze col Manchester United 185 gol 82