Andava in onda dopo il telegiornale della sera. Su Rai 2. Anticipato da quella sigla che cantava VIVA VIVA IL GOLEADOR. Con quella voce da tenore che cercavi inutilmente di imitare.
Per chi si era perso Novantesimo minuto. O per chi non ne aveva mai abbastanza e completava il percorso domenicale con la Domenica Sportiva.
Perché ti serviva rivedere i gol per fissarli nella memoria. Perché potessi ricordarli mentalmente quando lo avresti raccontato agli altri e magari bestemmiare su un gol sbagliato. O emettere un sorpreso gridolino ad una giocata da urlo.
Perché le partite non si vedevano. E guardavi solo le azioni salienti. Come un film. La vita senza i momenti noiosi. Solo quello che ti faceva battere il cuore. O che ti faceva disperare.
E poi la trasmissione ti dava un punto di vista diverso sui gol. Magari con immagini riprese dal basso o da diversa angolazione. Per scorgere sempre nuovi particolari che ti erano sfuggiti prima.
Con la professionalità di giornalisti che sapevano raccontare la partita con rispetto dell’imparzialità e con un lessico curato e mai banale. Bruno Pizzul, Gianfranco De Laurentiis, Guido Oddo ad onorare la domenica.