C’è stato un tempo in cui non si poteva passare da una parte all’altra della Germania.
C’era un muro a dividerli. Fratelli separati da una barriera. Due Germanie separate dall’ideologia e dall’organizzazione geopolitica che voleva il mondo diviso in due parti.
E quelle due Germanie, con la stessa storia, la stessa cultura, le stesse origini, avevano preso due direzioni diverse. Una cresciuta nell’opulenza e l’altra più povera legata ad un’idea solidaristica e comunista.
Ebbene, nel Mondiale del ’74 le due Germanie si incontrarono. Una partita di girone senza valore perché entrambe qualificate. Ma per un giorno la Germania si riunì e a vincere fu quella povera. Quella che portava una maglia senza marca. Quella che i suoi giocatori erano ancora dilettanti. Quei giocatori che non potevano varcare i confini se non su permesso dello Stato centrale.
Un’evasione dalla realtà. Un piccolo tour a vedere com’è fatto il mondo lì fuori per poi tornare oltre cortina. A salutare la parte ricca del paese per mostrare che anche ad Est si sanno fare le cose in grande.
E poi a rincontrare i connazionali oltre il muro. Ché si parla la stessa lingua e ci si riconosce come fratelli.
Sparwasser si chiama l’eroe di una sera.
Una sera in cui trionfò la parte povera del mondo. Calcio Graffiti