Capita talvolta che Dio si prodighi. E si metta lì a creare. Con la dovizia di un artigiano. E l’intelligenza di un matematico. Come ispirato da qualcosa. Da una voce. Da un ricordo. Dalla sua perfezione. E allora concepisca un corpo, dei piedi, un’intelligenza. Che nascono per fare solo una cosa. Giocare a pallone.
Così nasce Diego Armando Maradona. Con il cervello nei piedi. Anzi nel piede. Il sinistro. Ad unire la delicatezza del tocco ad uno sguardo prospettico. Capace di immaginare prima di giocare. Capace di vedere cose fuori dall’ordinario prima di realizzarle. Accarezzando la palla. Come una spazzola accarezza un tessuto.
Un’epifania Argentina Inghilterra. Perché al 56’, Il Pibe de oro prende palla dalla sua metà campo e decide di mostrarci la bontà del creatore. E quel piede che intuisce prima il movimento dell’avversario e lo scarta. Uno, due, tre, quattro, cinque avversari fino al portiere. Infilato anche lui. Come una glorificazione della tecnica. Con gli inglesi che sembrano inchinarsi e lasciare spazio al Calcio fattosi uomo.
A marchiare col suo genio una partita. Che non è solo una partita. Ma una rivalsa per un intero popolo. Quello argentino. Per una guerra alla conquista di uno scoglio. Un piccolissimo lembo di terra che vede le due nazioni contrapposte. E quel sentimento di vendetta che il campo può testimoniare. Né morti né armi. Solo muscoli e piedi che si scontrano.
Ma prima del genio, c’era stata l’astuzia. Un gol di mano. Ma ben nascosta sotto un falso colpo di testa. A falsificare la realtà. Che l’immediatezza del campo non mostra. Ma solo la tv col suo guidare il tempo portandolo indietro.
Quella capacità di inventarsi il colpo. Sebbene scorretto. A schernire gli avversari che reclamano giustizia. Mentre lui, da teatrante consumato, esulta commosso. Ché a vederlo non ti verrebbe mai in mente che stia recitando.
A manifestare la furbizia di chi viene dalla povertà. E deve trovare il modo di campare. Anche con il sotterfugio. Se serve.
Ma quella è la mano di Dio. Perché Dio un giorno si è alzato e ha deciso di creare un uomo col cervello nei piedi.
E quell’uomo è Diego Armando Maradona. Calcio Graffiti