“Vinciamo per alleviare il dolore del popolo” disse Cesar Menotti C.T. dell’Albiceleste, quasi a prendere le distanze dal regime dei Colonnelli che quel mondiale l’aveva voluto e cavalcato per raccogliere il consenso popolare.
C’è chi dice che fu il riscatto di un popolo contro la dittatura e chi parla di un lungo spot per un regime sanguinario.
Di certo fu il mondiale più politico della storia.
A noi rimarranno la lunga chioma di Mario Kempes, una nazionale azzurra dal bel gioco e un’Olanda troppo bella per poter vincere. Calcio Graffiti