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ROMA-DUNDEE UNITED: LA GRANDE ILLUSIONE

ROMA-DUNDEE UNITED: LA GRANDE ILLUSIONE

Semifinale di Coppa dei Campioni 1983/1984

Roma 25 Aprile 1984

Risultato 3-0

Sembrava un cammino trionfale. Quasi segnato da un destino ineluttabile. Una finale in casa. E la formalità da sbrigare contro il piccolo Dundee United. La seconda squadra di Dundee.

E invece quella brutta serata di Dundee portò la Roma sulla terra. Sconfitta 2-0 da una squadra operaia che correva e pressava. E toglieva il respiro a quella Roma che amava i ritmi bassi e un calcio brasiliano.

E poi l’epilogo di quella serata con gli insulti razzisti. “Italian Bastard”. Così urlavano. I giocatori e l’allenatore Jim McLean. Infervorati ed eccitati da quella rivalsa da compagine proletaria.

Così arriva il ritorno. Con l’Olimpico che sembra un mare giallo-rosso. E come il mare ondeggia e spinge. Quasi fosse l’eco di risonanza di una volontà mai così risoluta. Per quella che non è più solo una partita ma ha il sapore della vendetta. Che gonfia i muscoli e pompa l’orgoglio.

Così la Roma entra in campo con la coscienza di chi non può fallire l’appuntamento con la storia. E comincia a giocare, a palleggiare. Con quella confidenza col pallone che è riservato a chi sa accarezzarlo. Bruno Conti, Falcao, Cerezo.

A cercare di assecondare il destino con una rimonta che è nel sogno di quei 70000.

Ma prima che l’impresa parta, il gelo scende sull’Olimpico con la materializzazione dell’incubo. Milne sbaglia un gol ciabattando un facile pallone. Con il pubblico che aveva già pronta la gestualità della rassegnazione.

Da lì nasce la consapevolezza. E Roberto Pruzzo segna due gol nel primo tempo. Strattonando e duellando in area. Uno di testa e l’altro di opportunismo. Come suo costume.

E nel secondo tempo il sigillo del capitano silenzioso. Di Bartolomei. Che con la semplicità del suo essere segna il rigore. Con freddezza.

La rimonta è completata. Il destino si è compiuto.

 E dopo la partita la vendetta rabbiosa verso quell’allenatore che li aveva etichettati come bastardi con il dito medio di Sebino Nela.

 Il resto è tutta una sfibrante attesa. La finale in casa. E una notte da sognare.