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IL BORGHETTI

IL BORGHETTI

Sei concentrato sulla partita. Urli, sbraiti e ogni tanto canti. Agitando le mani in modo convulso. E colorando l’aria di bestemmie. Finché non vedi un omino lontano lontano. Che si fa largo tra tifosi agitati. Con la sua tracolla colma di bibite. E che urla BORGHETTI BORGHETTI.

Un grido tra la folla. Che miracolosamente giunge a te nonostante tutti cantino e urlino. E allora lo chiami. Per avere una scossa. E rinnovare la tradizione. Perché il Borghetti vuol dire stadio. E quando lo bevi in altri contesti sembra di sentire i cori e l’odore acre di sigarette e fumogeni.

Con quella mistura tra caffè e liquore che ti risveglia dal torpore. E ti riporta a cantare e ad urlare. E talvolta a lanciare sulla testa del tuo amico di stadio la bottiglietta di plastica. E poi magari richiami l’omino per una birra digestiva. Facendo un miscuglio che si farà risentire la sera. Sul divano. Quando collasserai accompagnato dall’acidità di stomaco.

E pensando che lo stadio è bello ma faticoso.