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ANFIELD ROAD

ANFIELD ROAD

Lo senti nascere come brace che cova sotto la cenere. Quel canto. Come nascesse improvviso nell’animo di ognuno. Come scossi da un istinto che viene dal profondo. E allora tutti all’unisono. Prima quasi sottaciuto. Poi salendo sempre più. Sempre più. Fino ad arrivare al coro. YOU’LL NEVER WALK ALONE.

Parole che segnano un’appartenenza. Una perfetta identità tra squadra e pubblico. Perché ad Anfield sono una cosa sola.

Ed è difficile distinguere il palcoscenico dalle tribune. Perché quando gioca il Liverpool le tribune entrano in campo. E quei cori diventano parte della partita. Animando i muscoli dei Reds. E intimorendo gli avversari. Che guardano con timore ma anche con ammirazione a quegli spalti. Come fosse una presenza pervasiva. Come quello stadio avesse un’anima.

Non spettatori ma attori. Protagonisti dello spettacolo. A vedere se stessi in quegli uomini che indossano quella maglia.

E quella curva, la Kop, che sembra entrare in campo. Sembra volerti schiacciare. La voce di un gigante. Una minaccia per chi calca il campo da avversario. Con quel boato che ti avvolge e ti fa girare la testa.

Quando giocano i Reds, gioca un intero popolo. Che ravviva ogni giorno una tradizione e una storia.

La storia di uno stadio con un’anima e un cuore. Calcio Graffiti